Audi Concept C, alla guida della sportiva elettrica che cambia le regole

Audi Concept C non è una show car da salone bloccata su un piedistallo: è una vettura che si avvia, si muove e, soprattutto, si guida. Un prototipo reale, funzionante, messo alla prova su strada per mostrare come Audi immagina il proprio futuro. E non è fatto di touch screen, streaming e assistenti vocali: è fatto di sterzo, accelerazione, freni e silenzio elettrico che amplifica ogni sensazione. La rivoluzione parte da una scelta tecnica imprevista: motore singolo posteriore, trazione solo dietro, circa 500 cavalli stimati. Niente trazione quattro, niente effetto razzo nei primi millimetri di gas. L’erogazione è diversa dal solito: più umana, più simile a un motore a combustione interna. Parte dolce, poi cresce, e continua a spingere. Il risultato è un’accelerazione emozionale, non brutale. Il design rompe con il passato: linee pulite, superfici piene, niente orpelli. Il frontale riprende la classica Auto Union Type C (monoposto da gran premio del 1936 progettata da Ferdinand Porsche e portata in pista da Bernd Rosemeyer e Hans Stuck), mentre i fari a quattro elementi orizzontali anticipano le Audi del futuro. L’abitacolo è minimalista ma concreto: display a scomparsa, comandi fisici in alluminio e quell’inconfondibile “click Audi” al tatto. Meno pixel, più sostanza. Alla guida sorprende: sterzo diretto, bilanciamento equilibrato, nessuna sensazione di peso eccessivo. In curva è neutra, precisa, quasi incredula di non avere più il classico sottosterzo Audi. La frenata è modulabile e naturale, senza quell’effetto gommoso tipico delle elettriche. Audi ha deciso di farla provare ora perché questo non è un esercizio di stile, ma il primo capitolo di un nuovo corso. Il 90% di ciò che si vede su questo prototipo arriverà in produzione. È il segnale che a Ingolstadt l’auto torna ad essere auto: meno social network, più strada.
Audi Concept C non è una show car da salone bloccata su un piedistallo: è una vettura che si avvia, si muove e, soprattutto, si guida. Un prototipo reale, funzionante, messo alla prova su strada per mostrare come Audi immagina il proprio futuro. E non è fatto di touch screen, streaming e assistenti vocali: è fatto di sterzo, accelerazione, freni e silenzio elettrico che amplifica ogni sensazione. La rivoluzione parte da una scelta tecnica imprevista: motore singolo posteriore, trazione solo dietro, circa 500 cavalli stimati. Niente trazione quattro, niente effetto razzo nei primi millimetri di gas. L’erogazione è diversa dal solito: più umana, più simile a un motore a combustione interna. Parte dolce, poi cresce, e continua a spingere. Il risultato è un’accelerazione emozionale, non brutale. Il design rompe con il passato: linee pulite, superfici piene, niente orpelli. Il frontale riprende la classica Auto Union Type C (monoposto da gran premio del 1936 progettata da Ferdinand Porsche e portata in pista da Bernd Rosemeyer e Hans Stuck), mentre i fari a quattro elementi orizzontali anticipano le Audi del futuro. L’abitacolo è minimalista ma concreto: display a scomparsa, comandi fisici in alluminio e quell’inconfondibile “click Audi” al tatto. Meno pixel, più sostanza. Alla guida sorprende: sterzo diretto, bilanciamento equilibrato, nessuna sensazione di peso eccessivo. In curva è neutra, precisa, quasi incredula di non avere più il classico sottosterzo Audi. La frenata è modulabile e naturale, senza quell’effetto gommoso tipico delle elettriche. Audi ha deciso di farla provare ora perché questo non è un esercizio di stile, ma il primo capitolo di un nuovo corso. Il 90% di ciò che si vede su questo prototipo arriverà in produzione. È il segnale che a Ingolstadt l’auto torna ad essere auto: meno social network, più strada.

Riccardo Piergentili{authorlink}https://video.gazzetta.it/audi-concept-c-la-prova-del-prototipo-della-vettura-coupe-in-arrivo-nel-2027/b4431e75-d40c-4977-bda4-771fc75fdxlkOctober 20, 20256:44 am